venerdì 27 aprile 2012





E' arrivato per me il momento di immergermi
nel lago alla sera e silenziosamente sparire
alla vostra bramosia.
All'abbaiare delle vostre incuriosite menti
lasciando un fidato fantoccio sulla rena assolata
a schivare la vostra guerra dei saperi.

In un'ora che non desti il sospetto
ma solo il paragone tra gli anni trascorsi
racconti della mia spoglia partenza,
caduta o discesa
quando poi sia già divenuto memoria irraggiungibile.

Rischiara il tuo dolce sorriso l'alba più dell'alba
a cui il mio sonnolento occhio s'apre come rosa
che schiude fiduciosa il cuore all'aria del mattino.

Questa menzogna è protezione.
Non partecipare quanto ho già veduto.





sabato 21 aprile 2012

Un'altro sogno è passato



Un'altro sogno è passato sul vento
della bella stagione.
Un'altro racconto da dimenticare danzando
e le tue mani tra le mie.

Porta l'acqua al giglio la pazienza
che lenta al seno della madre matura
e tutta intorno la vita chiede al mio sguardo
di posarsi sull'ala dell'amato fratello.

Su questo brullo campo inumidito solo
dal veleno delle mie feroci passioni
e il fresco respiro
di un viandante che sorride ai suoi sogni.

Questa nera pioggia di denti che scintilla
sotto la notte della luna
come lama che cercasse
la mia gola d'argento.

Ho abitato luoghi inattesi tra la malva e il sambuco
la mia venuta è in solitudine per poi incontrarvi.


lunedì 16 aprile 2012




Il freddo bacio della fossa ricorda
della solitudine l’abbraccio che alla gola mira
e dal petto scalcia come animale la vita

coltivata alla catena di notte e ancora giorni
finchè sia cosparso di miseria e rintocchi vani.
La mia bocca rotta su cui saliva secca.

È stata un’estate spietata di un accecante color arancio.
All’autunno poi le foglie ingiallite, nell’animo
lo stesso colore dell’ambra. 

Chi sono. Porta alla mente un albero cavo
in equilibrio tra pozze di scuro fango
e questa nuvola è stata pietra
come io stesso mare e altre cose sparse.

domenica 8 aprile 2012


Due poesie al Nero

I.

Sepolto sotto indaco cielo che invita
alla vita consumo quotidiano dolore.
Purpurea nostalgia di miti stagioni.
Sono venute primavere ed altre inverdiranno.

Maschere che porto riflettono la fossa
dove risuona la voce nell’antro che mi è gola.
Duole sul capo la notte trascorsa, passata tra i grilli
e storie di pesci.

La notte scava la mente,
quando ormai vivere è diventato pesante.


domenica 1 aprile 2012

Per questa scintilla imprigionata



Per questa scintilla imprigionata
nella creta al centro dell'affannato petto
che il viandante si mette sul cammino
sulla strada del dubbio su come abbandonare
ogni sua propria veste in cui s'impiglia,
e che s'impone di conoscere come amante
al cui cuore nessuna donna nega un malizioso sguardo.

E l'interesse verso la città che s'è prefisso come ultima dimora
e gli enigmi da sciogliere, i segreti, gli ostacoli con cui provare la sua forza.

E' soffio d'uomo sulla fiamma eterna
che poi dal fango nero si leva come rosa nel fresco roseto
e rossa argilla indurita dalla fiamma stessa.

Che fu scintilla
così come gli astri sono
scintille nei cieli.