lunedì 28 gennaio 2013




Ciò che all'amaro naso olezzo arriccia
giacché di Fiera è questa natura di cui io parlo
chiama e conduce i miei talenti belli
verso luoghi oscuri tra passi insani.

Con ambo i piedi in questo fango affondo
superando fauci e artigli gravi
che strappano al sogno la coscienza spinta
giù nel sonno da cui m'affranco.

Entro.

A cavar fuori la pietra
come drappi di stabili frammenti, e diamanti
su cui il pensier la propria morte teme
sicché o l'uno o l'altro
ancor lei si racconta, e crede
ma ora tace.


giovedì 17 gennaio 2013




Su questo palmo è tutto il tempo
su questi occhi tutti i baci
e su queste labbra le mille grida.

Chi chiama od invoca
a voce sommessa e chi furente
di rabbia al rimbombar del torto subito.

Invidia di madre. Ogni guerra.
La passione degli eserciti.
L'avarizia di mio Padre.

La Mistica Teresa nel convento di Ávila.