C'è del vero in ogni menzogna,
e tra le menzogne i falsi tutti
carezzano il volto d'oro del Vero.
Svelando tinte infinite
su drappeggi cangianti
dal vento in scompiglio,
con cui ella sorride
per poi ancora velarsi,
sull'onda del respiro
lo spirto argenteo, il tuo firmamento;
Ora imago,
ora perso nel riflesso
dello stagno arruginito.
A salir per gli eterni flutti
del divenir ignoto
perdetti il flauto sulla cima adombrata
di pioggia, al tamburo del terrore,
donasti il canto al primo usignolo
mentre i carri in cielo, nei tempi di guerra
uno spezzarsi d'ali,
un cadere di becchi
nel diventar chi fossi, per esserne il Nome.
Onorar la Legge e covar la vendetta.
Il cuore tuo immenso
alla bianca Ondina del sonno accordasti
così che con essa
nell'amor eterno della sua vita,
nella tua mortal lo perdesti.
Ed a puntar alto nel viso
che in sogno apparse, sì leggero sull’aria
amato e distante
sulle ali di airone
che nessun aquila fronteggia, e per mare
e cieli e gli inferni,
nell'immenso che il nostro fuoco riconquista
nella ferma potenza
di una lotta tra dei.
Che si debba combattere
senza fuggir la sconfitta,
anelare vittoria, triste
a cui ci si condanna,
ma sia sol per Onor,
Impeccabile Volontà
e del Cuor tutto il Coraggio
che tuona fra i Regni.
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