venerdì 24 febbraio 2017


Mi destai sul gioco mostruoso
interrogandomi sul chi fosse
a muover la tua mano
nei giorni che in vita trascorsi
ora cocenti al meriggio
nella calura la cicala annoiata,
ora fradicio di monsoni ed oceani
sul tuo corpo rivoltati in burrasca.
     Ed  i venti di spirito traboccanti
si riversarono come un oro nero
dalle pronde oscurità dell'abisso immortale,
la spelonca dell'oscuro artigiano,
come furie dai rapaci artigli le vette
delle torri del tuo cuore aggredivano,
straziando le urla i bei cieli mortalmente feriti.
     Ma qual'è la mano che le stelle muove,
e quale per il sole, ed il figlio suo furente?

martedì 21 febbraio 2017


   

C'è del vero in ogni menzogna,
e tra le menzogne i falsi tutti 
carezzano il volto d'oro del Vero. 
Svelando tinte infinite 
su drappeggi cangianti
dal vento in scompiglio,
con cui ella sorride
per poi ancora velarsi,
sull'onda del respiro
lo spirto argenteo, il tuo firmamento;
Ora imago,
ora perso nel riflesso 
dello stagno arruginito.
     A salir per gli eterni flutti 
del divenir ignoto
perdetti il flauto sulla cima adombrata
di pioggia, al tamburo del terrore,
donasti il canto al primo usignolo
mentre i carri in cielo, nei tempi di guerra 
uno spezzarsi d'ali,
un cadere di becchi
nel diventar chi fossi, per esserne il Nome.
Onorar la Legge e covar la vendetta.
     Il cuore tuo immenso 
alla bianca Ondina del sonno accordasti
così che con essa 
nell'amor eterno della sua vita,
nella tua mortal lo perdesti.
     Ed a puntar alto nel viso
che in sogno apparse, sì leggero sull’aria
amato e distante
sulle ali di airone
che nessun aquila fronteggia, e per mare
e cieli e gli inferni,
nell'immenso che il nostro fuoco riconquista
nella ferma potenza
di una lotta tra dei.

     Che si debba combattere
senza fuggir la sconfitta, 
anelare vittoria, triste 
a cui ci si condanna,
ma sia sol per Onor,
Impeccabile Volontà 
e del Cuor tutto il Coraggio 
che tuona fra i Regni.