giovedì 24 maggio 2012



Ogni passo è in questo mondo
scelta e pianto
e ciascun gesto s'addensa
dal respiro precedente
che ha scelto e pianto.

E dimentico,
nostalgica vita rimpiange
come se due fossero le fauci
e due ancora i desideri
e doppi i figli che ancora figliano.

Il mio presente fra il deciso patire.

Ed ogni fuga ciascuna la pena raddoppia
come teste di serpe
e biforcute lingue che l'aria saggiassero.

Il tuo tornare a ragione
quotidiano e sicuro
che assopito chiamasti
il tuo sogno d'amore.


martedì 22 maggio 2012



E' un filo di fumo d'incenso
che annebbia la dimora riflessa
questa mia mente inquieta.

Come petalo nella fossa che l'occhio inganna
scambiando sé per il fiore
che la veduta occupa tutta.

Come se fosse
che le celate meraviglie
alla schiusa s'aprono sul mondo del pensiero
attraverso i sensi ristretti
e poco più oltre
attraverso il cristallo
dove ciascuna creatura è immobile
come nuvola
o suono
che segue il mio respiro
e che ancora ha da venire e che mai è andato perso,
ed il ritmo, e tacendo
e le albe e i tramonti tutti.

Come l'unica danza che da sempre avesse e per sempre danzasse.



sabato 12 maggio 2012



S'apre in me la forza che metalli separa
e nobili dai densi e neri effluvi saturnali che narici brucia
misura e discrezione all'insaziabile ambizione origlia.

Dalla fluidifica acqua che è la cheta pazienza
il lunare passare che passione al giogo soggioga
e corpo alla brace mite s'accosta e lento s'annerisce.

E' la promessa di un meriggio assolato
che è stato prima Sole di primo mattino
dove io e te saremo sciolti, e il bacio
e bianche nozze
in cui io non sarò
che te e te
in me diverrò in unico atto
ed ogni gesto un disinteressato dono ai miei fratelli.

lunedì 7 maggio 2012



Tre nere poesie quando il nero è più nero del nero (2007).


I.

Umida la terra in bocca
alla mano gelido il grido come frutto s’aggrappa.
Sera d’argento il campo brilla.
Fredda è la luna che feti sputa
quando di vita sbocciano i fiori sepolti.

Neri occhi alla mano protendono
un tenero abbraccio il veleno dell’ambra
cola ancor oggi sulle labbra sfiorite
un bacio s’affaccia inutilmente prezioso.
Tornano i giorni del perduto amore
portandosi dietro un richiamo di menta

quando sarà poi la morte, a nutritci entrambi.