Tre nere poesie quando il nero è più nero del nero (2007).
I.
Umida la terra in bocca
alla mano gelido il grido come frutto s’aggrappa.
Sera d’argento il campo brilla.
Fredda è la luna che feti sputa
quando di vita sbocciano i fiori sepolti.
Neri occhi alla mano protendono
un tenero abbraccio il veleno dell’ambra
cola ancor oggi sulle labbra sfiorite
un bacio s’affaccia inutilmente prezioso.
Tornano i giorni del perduto amore
portandosi dietro un richiamo di menta
quando sarà poi la morte, a nutritci entrambi.
II.
Bianchi e morbidi. Gravidi di latte
Fino quasi a scoppiare.
Umidi poppanti col viso d’orzata.
Tiepidi coiti. Mandorla salata.
Questo servo a cui tende ogni tensione del nervo.
Ogni vostro più piccolo gesto.
Denso un morto seme s’affaccia.
Ingiallito nell’ombra già madreperlata.
III.
E infeconda merdaglia e ancora, ancora e ancora,
e pioggia canuta cade prima e rimesta il bastone poi
dove sterco e paglia ancora ribolle
tra cieca menta e necessaria menzogna
come fosse una morte che fuggisse la morte.
Questo pugno di foglie ingiallite.
Il tuo respiro fra le mie braccia.
I ricordi sono fantasmi nella dimora abbandonata.
Ma quanta nuda gengiva e denti scoperti,
tra immarciti filari debbo ancora passare
con stomaco zeppo, così di piume e soffice merda
quando affiora bieco un sorriso sul volto bruciato.
Che occhio consuma.
Saccheggiano mari
pasteggiano feti. Soffocati dai ratti tutti interi i bambini.
Emerge ora il più nero fra i tanti
il più sordido fra tutti i miei crudeli segreti.
Il sonno impicca questo nudo sbocciare.
Quando la nera bile rilascia i vapori nel corpo perchè sottoposta a cottura, sono anche i tanti piccoli attaccamenti a soffocare nel veleno.
RispondiEliminaQuesta Legione si scaglia con rabbia, ed aggredisce così mente e corpo e nascono quindi pensieri e stati d'animo che non risparmiano nessuno, proiettandosi nelle forme che si specchiano nella Mente.
Sono i vapori del Drago, i neri umori del Leone.