lunedì 7 maggio 2012



Tre nere poesie quando il nero è più nero del nero (2007).


I.

Umida la terra in bocca
alla mano gelido il grido come frutto s’aggrappa.
Sera d’argento il campo brilla.
Fredda è la luna che feti sputa
quando di vita sbocciano i fiori sepolti.

Neri occhi alla mano protendono
un tenero abbraccio il veleno dell’ambra
cola ancor oggi sulle labbra sfiorite
un bacio s’affaccia inutilmente prezioso.
Tornano i giorni del perduto amore
portandosi dietro un richiamo di menta

quando sarà poi la morte, a nutritci entrambi.



II.

Bianchi e morbidi. Gravidi di latte
Fino quasi a scoppiare.
Umidi poppanti col viso d’orzata.
Tiepidi coiti. Mandorla salata.
Questo servo a cui tende ogni tensione del nervo. 
Ogni vostro più piccolo gesto.

Denso un morto seme s’affaccia.
Ingiallito nell’ombra già madreperlata.


III.

E infeconda merdaglia e ancora, ancora e ancora,
e pioggia canuta cade prima e rimesta il bastone poi
dove sterco e paglia ancora ribolle
tra cieca menta e necessaria menzogna
come fosse una morte che fuggisse la morte.

Questo pugno di foglie ingiallite.
Il tuo respiro fra le mie braccia.
I ricordi sono fantasmi nella dimora abbandonata.

Ma quanta nuda gengiva e denti scoperti,
tra immarciti filari debbo ancora passare
con stomaco zeppo, così di piume e soffice merda
quando affiora bieco un sorriso sul volto bruciato.
Che occhio consuma.

Saccheggiano mari
pasteggiano feti. Soffocati dai ratti tutti interi i bambini.
Emerge ora il più nero fra i tanti
il più sordido fra tutti i miei crudeli segreti.

Il sonno impicca questo nudo sbocciare.


1 commento:

  1. Quando la nera bile rilascia i vapori nel corpo perchè sottoposta a cottura, sono anche i tanti piccoli attaccamenti a soffocare nel veleno.

    Questa Legione si scaglia con rabbia, ed aggredisce così mente e corpo e nascono quindi pensieri e stati d'animo che non risparmiano nessuno, proiettandosi nelle forme che si specchiano nella Mente.

    Sono i vapori del Drago, i neri umori del Leone.

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