domenica 8 aprile 2012


Due poesie al Nero

I.

Sepolto sotto indaco cielo che invita
alla vita consumo quotidiano dolore.
Purpurea nostalgia di miti stagioni.
Sono venute primavere ed altre inverdiranno.

Maschere che porto riflettono la fossa
dove risuona la voce nell’antro che mi è gola.
Duole sul capo la notte trascorsa, passata tra i grilli
e storie di pesci.

La notte scava la mente,
quando ormai vivere è diventato pesante.



II.

Sommessa falce piega il giallo mare di grano
come fossero stelle dalla nera bocca strappate.

Vita maledetta questa
vissuta, spezzata e passata.
Vita mangiata è rigida salma.

Ingravida scrofe per sfamare il suo male
Resta l’avorio del giorno o la notte. 

Il mio occhio pieno di passione. Prigioniero
di un enorme arcobaleno.





1 commento:

  1. Scritte alcuni inverni fa sotto l'influenza di Saturno fanno parte di una serie dedicata all'opera al Nero. In altri termini affondano nel fango che nutre il loto e il terreno rivoltato dal 13^ Arcano. Il clima è quello di chi attende che il corpo bruci come fossimo tra gli ospiti nel Settimo Sigillo di Bergman :-)

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